Articolo 3

A buon mercato

Etica e mercato, economia e diritti, consumatore consapevole. Se fosse un gioco sarebbe quello dei “contrari” o meglio degli “ossimori”. Mescolare le parole per accostarne quelle più lontane nel senso e nel significato e vedere l’effetto che fa. Ed, invece, il simpatico passatempo da settimana enigmistica ci racconta una storia molto più complessa e per questo più affascinante. La sfida di singoli, cooperative, aziende e piccoli produttori nel riscrivere il dizionario dei sinonimi e dei contrari, rendendo possibile l’impossibile: fare economia e stare sul mercato, violandone le leggi più assurde, offrendo prodotti “altri”, perché innovativi nella sostanza, nei metodi di produzione e in quelli di distribuzione. Se fosse una bella storia italiana ce ne compiaceremmo. Se fosse una bella realtà pugliese non ci sorprenderebbe. Il punto è che la storia del “consumo altro” sta conoscendo un importante capitolo anche nella nostra Cerignola. Ecco come.

Non c’è due senza tre. Si è tenuta domenica scorsa la seconda edizione de la “Festa delle autoproduzioni”, organizzata dalla Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”, in collaborazione con il Gruppo di Acquisto Solidale “I Facc’ Tust’” e con il supporto del Comune di Cerignola, (che per adesso si è limitato ad un’assistenza logistica e di spazi). Si tratta del secondo appuntamento, dopo quello tenutosi lo scorso I maggio, che ha visto incrementare i piccoli autoproduttori provenienti dalla provincia e non solo per esporre i propri prodotti e raccontare le proprie esperienze di produzioni dal basso: dai monili in materiale riciclato ai cosmetici 100% naturali alle olive e l’olio prodotti su beni confiscati alla mafia. Una seconda tornata che, non limitandosi alla mera “offerta al pubblico”, ha cercato, attraverso una vera e propria assemblea pubblica, di connettere tutte le esperienze in campo, cercando esempi e modalità d’azione sempre più efficaci. E se è vero che non c’è due senza tre, nella testa degli organizzatori, non è da escludere un prossimo appuntamento nel mese di agosto. Quel che è certo, per ora, è che la battaglia per l’altra economia (e quindi per l’altro consumo) si coniugherà con la battaglia per gli spazi. Il velodromo di via Tiro a segno sembra la meta privilegiata messa nel mirino dagli organizzatori. Uno spazio pubblico inutilizzato e per questo a rischio degrado, in cui trasformare la Festa in un appuntamento cadenzato, prima mensile e poi settimanale. Che permetta, al pubblico cerignolano e non solo, di apprezzare i “dolci in casa” prodotti a Deliceto o il miele naturale di una piccola produttrice di Candela. E guai a pensare che l’economia delle autoproduzioni, della conversione al biologico e della rete Gas (gruppi di acquisto solidale) sia retaggio nostalgico di romantici produttori. Uno degli esempi più fulgidi in tal senso ce l’abbiamo a due passi da casa, a San Ferdinando. Qui l’antica azienda agricola Valle Ofanto, nel 2007, fa il primo passo per cambiare rotta attraverso il metodo di coltivazione della lotta integrata, applicando rigorosamente il disciplinare della Regione Puglia al vigneto e all’uliveto. Da giugno 2013 l’intera produzione di uva da tavola e di olio extra vergine d’oliva è certificata BIO e rifornisce numerosi GAS italiani, tra cui uno dei più grandi ovvero quello di Rimini. Valori e mercato, appunto…

Le origini di un’idea. Niente nasce dal niente. Soprattutto nel mondo del terzo settore e delle idee e dei progetti che nascono dal basso. Ne è la dimostrazione la genesi di questa festa che, come dichiarato dal presidente di Pietra di scarto, Pietro Fragasso«affonda le sue radici nei Gas, i gruppi di acquisto solidale. Anzi ne rappresentano la naturale evoluzione, dal momento che all’interno del Gas stesso ci sono diversi produttori». Tutte le grandi idee, però, inevitabilmente, nascono dalle necessità: sono i bisogni a far scattare la molla decisiva che trasforma le belle progettualità in iniziative, segnando il passaggio dall’ipotetico al reale. E quella delle autoproduzioni non fa di certo eccezione a questa che è una vera e propria legge della natura. Mettersi assieme, creare reti e connessioni tra produttori e consumatori non è più una scelta quando la strada è obbligata da legislazioni miopi che continuano a imporre al piccolo produttore e alla grande multinazionale gli stessi obblighi e gli stessi adempimenti o che, come nel caso del ‘biologico’, hanno innestato una dinamica alterata in cui il “certificatore” viene pagato dal “certificato” per ottenere il bollino che attesti la natura biologica del prodotto. Ecco, allora, che intercettare direttamente il consumatore, eliminando il filtro della grande distribuzione, raccontandogli la storia che c’è dietro un prodotto, diventa la leva per spezzare una catena, altrimenti opprimente.

Una rete più grande. Gli organizzatori della festa non nascondono la propria fonte d’ispirazione: si tratta del movimento “Genuino clandestino”, nato nel 2010 come una campagna di comunicazione per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i cibi contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha resi fuori legge. Oggi il movimento (cui, dalla Puglia, ad esempio, aderisce anche la comunità “Le macerie Movimento Terre” di Molfetta, spazio autogestito dal 2004), alle sue iniziali rivendicazioni, ha aggiunto una serie di azioni locali che mirano alla salvaguardia del “bene comune”, cercando alleanze tra mondo rurale e urbano capace di riconvertire l’uso degli spazi sulla base di pratiche quali l’autorganizzazione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del territorio. L’obiettivo “Velodromo” a Cerignola ne è la conferma.

Una spesa utile… a tutti. Arrivare al cliente. Direttamente e senza filtri. Per farlo il sistema delle cooperative sociali ha scelto lo strumento della “Spesa utile”. Il funzionamento è tanto semplice quanto innovativo. I fornitori consegnano i prodotti alimentari e non alle cooperative; quest’ultime, garantendo assunzione di soggetti svantaggiati, si prendono in carico l’attività di magazzino, il confezionamento delle buste e la consegna; le unità d’ordine, ovvero, centri d’interessi di un territorio (condomini, parrocchie, centri sportivi, scuole, ecc…) raccolgono gli ordini dei clienti e li trasmettono alle cooperative. Oggi, anche a Cerignola, attraverso la pagina facebook è possibile, compilando il formulario scaricabile, entrare nel circuito di SpesaUtile. Contribuendo, così, a scrivere un’altra pagina del nuovo dizionario dei sinonimi e dei contrari. Quello in cui una spesa può essere utile non solo a chi la fa.

(Stefano Campese – tratto da www.lanotiziaweb.it)